Il regista Paolo Genovese (“Perfetti Sconosciuti” e “The Place”) realizza, per Feltrinelli, un corto “natalizio” dal titolo: “Oltre le pagine”.
Il breve “film”, in poco più di 4 minuti, racconta la storia di una ragazza single, semplice, una qualunque che riceve una serie di libri in regalo da qualcuno.
Ma chi le sta facendo questi doni? E soprattutto, qual è il messaggio nascosto dietro a quei titoli?
Ed ecco l’intuizione che la porta a mettere insieme i pezzi e a risolvere questo piccolo mistero di Natale.
E ricreare l’atmosfera magica di questo periodo è sempre una bella sfida, ma ALLEGRO, un sito di e-commerce polacco, ci è riuscito grazie a questo coinvolgente video dello scorso anno, dal titolo “English for Beginners”.
Lo spot mostra come, proprio grazie ad ALLEGRO, il protagonista potrà realizzare il suo sogno.
Accettate e amate i vostri difetti, perchè sono ciò che vi rende unici.
Questo è il messaggio della campagna Diesel “Go with the flaw” (tradotto alla lettera con “vai col difetto”) che possiamo vedere nel video qui sotto.
Ad amplificare e rafforzare il messaggio troviamo questi versi (che ho copiato ed incollato dalla descrizione del video su Youtube):
Go with no plan. Go with not sure Go with what makes you feel insecure
Go with the snooze Go with your hair Go with that face that needs no repair Go with mistakes Go with remakes Go without knowing if you have what it takes
go with the tease go with the game go if no one remembers your name Go with the “oops” Go with no doubts Go if it doesn’t look as good as it sounds Go with the hunch Go with oh fuck. Go like you’ll never run out of luck Go with the swipe Go with the fling Go without wanting to put on a ring
But go out in the open And go with pride Grab a front seat and enjoy the ride.
“Vai col difetto” richiama il modo di dire “vai nel flusso” (in inglese “go with the flow”).
L’idea parte dal presupposto che il difetto è “normale”, perchè di difetti ne abbiamo tutti.
Ma sottolinea il fatto che ogni difetto è “particolare” perchè è solo tuo e, se invece di nasconderlo lo evidenzi, quell’essere “normale” ti renderà “speciale”.
Per evidenziare il difetto però ti serve coraggio, e se credi di non essere abbastanza coraggioso, allora guarda i personaggi di questo spot (e guarda soprattutto le loro “imperfezioni”).
Osserva come mostrano orgogliosamente i loro difetti, osserva il loro comportamento, il loro stile e il loro modo di vestire, ovviamente.
Sono o non sono dei coraggiosi “eroi” (nei quali ti puoi identificare)?
“L’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale”, cantava Lucio Dalla in “disperato Erotico Stomp”, ed ecco che Diesel ci suggerisce come si potrebbe fare per “essere normale”: accettare e mostrare con coraggio i propri difetti, iniziando (perche no?) dalla cosa più semplice: dal modo di vestirsi.
La cosa ironica è che il messaggio, Diesel, ce lo comunica con uno spot concettualmente e tecnicamente “perfetto”.
Finisce l’estate, iniziano le “collezioni a fascicoli” che trovi in edicola: monete, oggetti rari o particolari, modellini,… Ma la collezione più originale e più interessante è sicuramente questa: “Jumbo Jet per tutti: costruisci, settimana dopo settimana, il gigante dei cieli in scala 1:1. Con la prima delle 357.000 uscite, la tua richiesta di aspettativa e una vite in omaggio”.
Lo voglio! Ho un giardino molto grande, un Boing 747 ci sta. Se non vola pazienza, ma avere parcheggiato dietro casa un aereo lungo 70 metri sarebbe stupendo!
Altro che fastidiose bambine di 10 anni e meteoriti che colpiscono mamme, papà e postini che non credono che possa esistere una merendina che “coniughi leggerezza e golosità”. Quella del Jumbo Jet è davvero un’idea ricercata, ironica ed originale. Infatti lo spot è (ovviamente) un falso (lo so, dovrei dire fake anche se odio gli inutili inglesismi…), si tratta di una campagna pubblicitaria realizzata dall’agenzia Mosquito (con Filmmaster Productions) per conto della Monari Federzoni, azienda che produce l’Aceto Balsamico IGP di Modena. Nello spot, lo sponsor dell’improbabile collezione appare alla fine con il pay-off “un nome lungo come la sua storia” (l’azienda nasce nel 1912).
Ora mi resta il rammarico di non poter collezionare i pezzi di un Boing, ma così come preferisco l’aceto alle merendine industriali, dal punto di vista creativo preferisco il Jumbo Jet alle meteore assassine: un’idea più raffinata, forse meno virale, ma a mio giudizio, più bella e più creativa.